I ditini di Carolina
Luca Vitali, novembre 2024
Mia figlia Carolina è una bambina sveglia, e non lo dico perché sono suo padre.
È molto intelligente per la sua età, veramente vispa, una gran chiacchierona e ha un senso dell’umorismo che non finisce mai di sorprenderci. È anche testarda, però, e quando è convinta di una cosa non si riesce a farle cambiare idea. Ieri, per esempio, tornata dalla festa di compleanno di Priscilla, è venuta davanti a me che guardavo la partita in tv, le manine dietro la schiena, e ha strillato ”Indovina quanti anni faccio a febbraio?”. E io “Non lo so proprio, tesorino, dimmelo tu, quanti anni fai?”. Carolina ha gridato “quattro” e intanto alzava quattro ditini tutta orgogliosa.
Io e mia moglie siamo rimasti a bocca aperta, sbigottiti, incapaci di spiccicare una parola, mentre lei si avviava verso la sua cameretta canticchiando.
Abbiamo subito telefonato alla mamma di Priscilla cercando di mantenere la calma, e lei ha descritto la meravigliosa festa di sua figlia nei particolari, e come tutte le bambine si fossero divertite e alla fine dispiaciute di tornare a casa troppo presto. Arginate in qualche modo le sue autocelebrazioni, siamo andati da Carolina che stava giocando con le bambole sul tappeto.
Abbiamo finto di giocare qualche minuto con lei e intanto le facevamo qualche domanda casuale. Ma Carolina è intelligente, come ho già detto: si è accorta subito che non eravamo interessati a giocare, si è innervosita e ci ha chiesto di lasciarla sola. Noi avevamo bisogno di risposte, comunque, e abbiamo continuato a insistere, prima con le buone, poi sempre più severi, fino ad arrivare alle minacce sbraitate e qualche sberla. Niente da fare.
Carolina si è chiusa in un mutismo testardo e irremovibile fino a quando, esausti, non abbiamo rinunciato definitivamente a farle domande.
A tutt’oggi non abbiamo ancora la minima idea di dove e come si sia procurata i quattro ditini che ha portato in casa la sera dopo la festa di compleanno di Priscilla.
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