L’albero di ciliegio

Caterina Traina, maggio 2025

“In una terra lontana, dominata da forze divine e oscure, viveva in un villaggio una bellissima fanciulla dalle doti ammirabili. La madre l’aveva data in sposo al cugino, un uomo più grande di lei dai modi rozzi e poco gentili. La fanciulla non aveva mai conosciuto l’amore e le ripugnava sposarsi con il cugino che non amava. Avrebbe preferito morire piuttosto che concedersi a lui. Supplicò la madre di annullare le nozze, ma tutto fu inutile. La fanciulla prese così la decisione di scappare di casa e durante la notte se ne andò. La mattina, la madre lesse la lettera della figlia e capì l’errore commesso. Il cugino, che voleva sposare a tutti i costi la fanciulla, partì alla sua ricerca. Intanto, la fanciulla si avventurava tra mille pericoli e difficoltà alla volta delle paludi oscure.
Qui abitava una vecchia maga bandita da ogni terra perché portava sventura. Conosceva ogni tipo di pozione e sortilegio. Un tempo tutti le chiedevano aiuto, ma quando un giorno, per una fatalità, non riuscì a salvare una bambina che si era ammalata di una misteriosa malattia, rischiò di essere bruciata viva e, solo per puro caso, si salvò. Ora viveva lì, in quel posto putrido e malsano, dimenticata da tutti.
La fanciulla era giunta alla palude, ma mentre si accingeva ad attraversarla, arrivò il cugino che cercò da prima con le buone di farla ragionare e tornare con lui a casa, ma lei non voleva tornare e, soprattutto, non lo voleva sposare. L’uomo infuriato la prese con la violenza, ma lei si dimenava e con impeto riuscì a liberarsi e a correre e nuotare attraverso la palude piena di acqua e melma. Giunse così alla casetta della maga. Entrando, trovò la vecchia intenta a mescolare e girare un pentolone e ingurgitare chissà quali intrugli.
La maga, con tono gentile, la pregò di entrare e le chiese cosa volesse. Così, dopo un po’ di timore, la fanciulla le raccontò il suo dispiacere. Lei prese la decisione di trasformare la fanciulla in un meraviglioso ciliegio.
L’uomo rimase di sasso, non potendo più sposare la fanciulla, se ne tornò a casa. Ora la fanciulla si sentiva felice e nella natura ballava fiorendo meravigliosi fiori.”

Immagine di Freepik

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