Il quadro dello psicanalista
Antonio Trimarco, giugno 2025

Sulla scena una poltrona comoda e dietro una sedia comoda. Una finestra sul muro dietro al lettino e di fronte un quadro con dipinto un polmone stilizzato giallo su fondo blu notte, ipnotico.
Achille: Buona sera Emma si accomodi
Emma: Buona sera dottore
Achille si siede
Emma: (Sospira e respira prima di iniziare) … Come le dicevo al telefono quando l’ho chiamata, speravo di non dover tornare da lei, ma è accaduto un fatto che mi ha molto scossa. Mia nipote Federica è rimasta incinta ma ha deciso di abortire. Ecco io … (si ferma, singhiozza)
Achille: (Aspetta un po’ poi capito che Emma non va più avanti interviene) Coraggio Emma. Questo è uno spazio suo io sono qui per lei… (aspetta la reazione di Emma)
Emma: (Piange sommessamente poi riesce a continuare) Una settimana fa con Francesco siamo andati a trovarla a Madrid dove vive con la sua compagna. Da due mesi si vedeva anche con un uomo, più grande di lei, ed è rimasta incinta, non ha detto nulla né a lei, né a lui. Credo che abbia tentato di parlarne con me, ma io ero presa dalle mie cose, il lavoro, Fabrizio e l’avrei chiamata, ma lei nel frattempo ha chiamato Francesco e le ha detto che ci voleva vedere, di non farne cenno con la madre e la nonna, insomma siamo andati a Madrid. Io ho provato a dire a Francesco che bisognava parlarne con la madre, ma lui mi ha risposto che voleva parlarne con noi e non con la madre e la nonna … mi ha convinto ad andare.
Federica ci ha chiesto un aiuto economico che gli abbiamo dato, il bimbo o bimba che sia non lo vuole non se la sente.
Andrà a vivere per conto suo, lascerà la fidanzata e quell’uomo, vuole stare da sola ora. In realtà questo episodio per quanto drammatico l’ha fatta crescere. L’ho trovata molto matura. Ma sono entrata in crisi di nuovo per la mia mancata maternità.
Mi ha persino sfiorato l’idea di chiedergli di portare avanti la gravidanza per tenerlo io.
(Si ferma – silenzio)
Achille: Ne ha parlato con suo marito di questo?
Emma: No l’ho tenuto per me, era una fantasia irrealizzabile. E ora sono qui con questa ferita che non mi si chiuderà mai.
Perché non riesco a farmene una ragione? tante donne ci riescono e non diventa un dramma per loro, alla fine lo accettano. Perché io no, eppure ci ho lavorato tanto anche qui con lei, lo ricorderà.
Achille: Vede Emma lei è una persona molto determinata. Nella sua vita ha incontrato tante difficoltà, nella sua famiglia e nel lavoro, ma è riuscita con tanta grinta a venirne a capo, a governarle e a trarne anche molte soddisfazioni personali.
Sulla maternità invece sta emergendo la necessità di interrogarsi ancora…
Emma:(Lo interrompe) mi scusi se la interrompo, ma pensavo davvero di non averne più bisogno dottore. È penoso, faticoso, doloroso!
Achille: In qualche modo ciò che è successo a sua nipote e che ha vissuto con suo marito le domanda ancora qualcosa… Ma ne ha parlato con lui? Dico di ciò che le sta capitando?
Emma: No, non mi va e non ci riesco. Era un buon periodo per me, ora ho un buon lavoro, sono riuscita a scappare dall’inferno precedente di quell’ufficio di cui lei sa.
Ho un nuovo e giovane amante meraviglioso e con Francesco avevamo recuperato serenità e affetto.
Achille: Una maternità negata…
Emma: Maternità mancata, perché negata? Che vuole dire dottore?
Achille: Maternità negata. Sua nipote se non ho capito male non vuole essere madre, almeno per il momento?
Emma: Si ora non vuole!
Achille: Esatto!
Emma: Si ma se non altro sa di poterli avere! Io ormai …
So con certezza che non ne avrò… e non saprò mai se avessi potuto averli.
Achille: Emma lei soffre di più perché non è diventata madre o perché non saprà mai se aveva questa possibilità?
Emma: Che vuole dirmi non capisco la domanda?
Soprattutto vorrei non soffrire più per questo momento che vivo come un lutto insuperabile.
Achille: Tempo al tempo Emma, se questa sofferenza è riemersa dobbiamo innanzitutto guardarla, vederla. Abbiamo iniziato e l’affronteremo insieme.
Siamo qui per questo.
Tra l’altro lei deve riconoscersi di aver provato ad averli, ricorda con Luca? E anche con suo marito ha cercato delle soluzioni, non crede?
Emma: Lei non sa, perché avevamo concluso il precedente percorso, con Luca non solo ho chiuso, ma ho voluto completamente cancellarlo e l’ho fatto.
Achille: Con lui c’era stato un desiderio di maternità o ricordo male?
E comunque non pensa che il suo bisogno adesso potrebbe essere soddisfatto trasformandolo? Cosa le fa mancare di più la mancata maternità? Cosa sente?
Emma: Mi viene in mente la parola sterilità e anche rabbia, vuoto.
Achille: E’ comprensibile, sua nipote le ha riaperto una ferita profonda e una contraddizione, lei ora potrebbe divenire madre, ma non vuole, lei invece avrebbe voluto ma non è riuscita.
E il problema irrisolto è tornato a conquistarla, ha fatto bene a tornare, ne uscirà, certo con dolore, ma comprenderemo insieme come superare questo momento. Vediamoci intanto una volta a settimana se è d’accordo.
Emma: Grazie dottore si sono d’accordo, tornerò la prossima settimana, ho bisogno di parlare con lei in questo spazio mio, nostro, protetto dal mondo esterno.
E mentre diceva queste parole gli occhi guardavano il giallo di quel… polmone e il fondo blu notte su cui era delineato.
Immagine di ChatGPT