Lasciami dormire

Fabrizio Del Monte, febbraio 2024

Che ore sono? Le quattro del mattino!
Lasciami dormire, non riesco a tenere gli occhi aperti. Vincenzo, ma ti sembra questo il momento di fare l’amore? Io sono stanca e non ho voglia! Magari domani mattina. Presto però. Che poi dobbiamo andare via.
Non riesci a prendere sonno. Prova a chiudere gli occhi. Rilassati! E vedrai che non ti svegli prima che il sole salga.
Posso restare vicino a te, ascoltare il tuo respiro. Sento che hai gli occhi sbarrati. Stai fissando il soffitto. Ti sei reso conto che è notte! Le finestre di casa sono serrate. Non filtra alcun raggio di luna. Il buio fa paura. Sembra quasi non ci sia futuro, non ci sia giorno! L’insonnia fa brutti scherzi.
Se vuoi vedere il cielo, se vuoi ascoltare i rumori della notte devi uscire di casa. Forse una passeggiata al chiaro di luna potrebbe aiutarti. Camminare lungo le strade che non portano a nulla, che ti levano un peso. Condividere con qualche amico queste notti insonni potrebbe essere una soluzione. Perché la notte a volte è sinonimo di solitudine. Stanotte puoi vegliare su di me.
Tu aspettami. Vorrei vedere l’alba. Insieme a te.

Le quattro del mattino! E ho due occhi sbarrati! Sembrano fari accesi! Sono supino, guardo il soffitto! Non vedo niente.
Non posso rigirarmi nel letto! Sveglio Sofia! La sento ansimare leggermente. Ho troppi pensieri!
Mia moglie qui accanto dorme beata! Ha questo viso roseo e struccato ma è sempre bella e riposata come una principessa. Sofia sorride a occhi chiusi. Io non riesco a dormire. Mi alzo.
Ho troppi pensieri: il lavoro in ospedale, tutti quei denti cariati, i pazienti e le protesi! Poi i medici e il primario, quel deficiente mi stressa! E poi Gina, l’infermiera capo, che mi critica e mi controlla.
E ora! Virginia che mi sta addosso! Virginia che mi fa eccitare, Virginia che non ne posso fare a meno! Che ansia! Una follia!
Esco nella notte in strada! Cammino! Respiro forte e prendo aria nei polmoni. Il mio corpo si contrae! Vorrei urlare! Ma di notte non è possibile. Sto sbagliando qualcosa. Faccio il giro dell’isolato. Torno in casa silenziosamente contrito.

Sono le quattro del mattino! Sono un po’ irrequieta. Non riesco a chiudere gli occhi. Pazienza. Domani mattina non ho nulla da fare, posso dormire ancora un po’. Questa storia con Vincenzo!
Ancora ho brividi di panico e piacere quando l’altro ieri sera, mentre Sofia aiutava il cuoco filippino a preparare la cena, io mi facevo – censura – mentre ero appoggiata a gambe larghe sulla consolle fine ‘800 dell’ingresso. O quando sabato pomeriggio, sempre a casa loro, gli sbottonavo la patta e – censura – in bocca.
Sto facendo una pazzia. Lo so. Un inganno cosmico. Tradisco le mie convinzioni, la mia famiglia intera, mio padre e mia madre. Tradisco mia sorella Sofia.
Chiudo gli occhi. Il sonno sospende la vita. Dormire non mi farà dimenticare.

Che ore sono? Le cinque del mattino!
Vincè! Lasciami dormire.

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